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Esce per la Collana Orto Istruzioni per l’uso di ninnananna talamimamma

Milena Nicolini, poeta e saggista, ha scritto diversi testi sulle opere di Anna Maria Farabbi tra i quali La meraviglia della creanza. La poesia di Anna Maria Farabbi dentro La casa degli scemi, Macabor, 2017; Gli esercizi della stupefazione e le vie della scelta nella poesia di Anna Maria Farabbi, Rossopietra, 2019, L’uroboro nell’opera di Anna Maria Farabbi, Rossopietra, 2019.

Istruzioni per l’uso di ninnananna talamimamma entra, attraversa e spiega a bambini e bambine, ragazzi e ragazze, con un linguaggio chiaro, confidenziale e coinvolgente, riportando Nicolini tra i banchi delle sue classi, il bellissimo e originale lavoro che Anna Maria Farabbi ha pubblicato a maggio 2023 in poesia con il libro ninnananna talamimamma.

Milena Nicolini così presenta il viaggio che ha fatto nell’opera di Farabbi, un’esperienza che desidera condividere con tutti e tutte.

Le bambine e i bambini, i ragazzi e le ragazze hanno verso il mondo e la vita una curiosità che si modella sull’incantesimo della prima volta, del primo sguardo, del primo nome. Un’originalità che si accompagna alla “maraviglia”, quella che grandi poeti conoscono nel sentire dell’infanzia e della poesia. Poi gli stereotipi del comune vedere capire giudicare incasellano gli stupori in forme dai margini precisi che servono per vivere con gli altri, condividere progetti e relazioni. Il mondo dei grandi.  Ma ogni tanto, nella storia, gli schemi vengono rotti e nuove visioni del mondo cambiano gli occhiali e le cose. La poesia lo fa sempre. Ecco perché è importante porgere alle ragazze e ai ragazzi la poesia nella sua forma più ricca e complessa. Per mettersi, quindi, nella taglia adatta a bambini e bambine, a ragazzi e ragazze, non si deve proporre poesia minore, forme di lallazione in versi, abbassate cioè a maniere scadenti, retoriche, banali con intenti di falsa facilità. Così Anna Maria Farabbi ha pensato la poesia di ninnananna talamimamma: la postura più ‘bassa’ è solo per sentire “i fili dell’erba cantare”. Non si vuole, peraltro, sminuire il valore delle narrazioni in versi, delle filastrocche e opere simili, che raggiungono anche livelli letterari altissimi: per tutti, si pensi ai vertici di Gianni Rodari. È un genere diverso dalla poesia, adiacente, ma diverso. Più immediato forse, con propri specifici obiettivi pedagogici e conoscitivi. Dire che la poesia è altra cosa, non significa fare gradazioni di valore. Né separare in comparti stagnanti. La poesia ha bisogno di essere usata con le sue maniere, i suoi strumenti.  Le bambine e i bambini, i ragazzi e le ragazze sono spontaneamente svelti a praticarne l’uso, diventano incredibilmente agili a muoversi nella naturale complessità della poesia. Hanno solo bisogno di cominciare col far di conto, come è stato per arrivare a risolvere i problemi e le equazioni. Con la poesia impareranno ad entrare nel miracolo della parola, che tocca le cose senza toccarle, che mette in relazione l’emozione e il pensiero interiori col mondo che sta fuori, che fa esistere qui, presente, ciò che è assente, da un’altra parte, o che non c’è affatto. Una parola sempre nuova.

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