Descrizione
Tessiture è un viaggio durato un anno e mezzo, ma lungo una vita, tante vite. Scatoloni e contenitori come valigie, pieni di libri, acrilici, pennelli, tele, tessuti, gesso, stucco, fogli sparsi e ammassi indistinti di materiale artistico.
Dagli armadi è emerso tutto quel mondo che mi appartiene da sempre. Quella voglia e quel bisogno di plasmare, di scrivere, di esprimere in qualche modo ciò che rimane impigliato nella mente, tatuato sul corpo, segnato nel profondo.
Gessetti colorati, matite, carta e una macchina da scrivere mi legano a un passato fatto di giochi spensierati, mare e amicizie inghiottiti in un istante dal dolore dell’assenza.
Un quadernino e una penna sono tutto quello che ho potuto portare con me negli anni vissuti all’estero nell’essenzialità di una sopravvivenza austera.
Il presente ha permesso approdi più sicuri e stabili, ma il mare continua a essere agitato e il tempo che viviamo inquieto e turbato da mille venti avversi.
Necessaria e urgente è stata l’esigenza di trovare luoghi dove le tele potessero prendere vita, dove riordinare finalmente ogni cosa e raccontare, partendo dall’io e dal mio lavoro di editora in Kaba e Al3vie, l’incontro umano e quello con la Storia e le sue radici antichissime che arrivano a noi per rovesciare un fare e un sapere patriarcali e violenti.
Uno spazio e un tempo per narrare “le storie” di creature speciali, uniche, Maestre e Maestri che hanno segnato il mio cammino permettendomi di conoscere, comprendere, imparare e riflettere per poter essere una donna più consapevole, presente a se stessa e parte attiva in questa società sempre più egoica, superficiale e performante.
Ogni opera è legata in tessitura a chi abita il mio oggi in presenza o in compresenza, come direbbe Aldo Capitini, e ha scelto di vivere costruendo e difendendo l’idea di comunità, di pace, di una spiritualità rispettosa e consapevole, di una politica che curi e pensi al benessere di tutti e tutte con un’attenzione particolare alle anime più fragili, marginalizzate, sopraffatte, povere e spesso dimenticate.
Ho assemblato cortecce e rami secchi con ferro e fili per (ri)comporre, (ri)generando, quello che l’occhio umano vede come scarti sgraziati e privi di valore.
Ho unito, cucito, legato materiali diversi perché la loro tessitura, la loro differenza ha originato altro e la bellezza dell’opera non è il punto d’arrivo, ma lo è l’opportunità dell’intreccio e dell’incontro.
Ho lavorato tessuti, modellato stampi, impastato colori e polveri per accompagnare ogni singola parola.
Con gratitudine ed emozione ho portato a termine questo progetto per ricordare e ringraziare attraverso l’arte e soprattutto lo studio personale, indispensabile per una formazione permanente, chi mi ha insegnato un vivere, un amare, un essere aperti all’aperto, in accoglienza, mostrandomi un modo di scrivere, di recitare, di lavorare, di stare insieme, di stare al mondo senza essere del mondo tessendo relazioni, costruendo comunità possibili, credendo in ogni creatura in congiunzione con il Creato intero e ogni sua sfera esistenziale: animale, vegetale e minerale.
Tessiture… Tessiture per la pace.
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